lunedì 3 maggio 2010

Il Simposio e la teoria platonica dell'Eros


Il Simposio è uno dei più noti dialoghi composti da Platone stesso.La cornice di quest'opera è un banchetto organizzato da Agatone nel 416 a.c. per celebrare la gloriosa vittoria nelle Lenee.
A questo convivio partecipano vari commensali amici di Agatone:
Erissimaco,Pausania,Fedro,Aristofane,Agatone,Socrate e Alcibiade.
Glaucone,venuto a conoscenza di questo ritrovo,chiede all'amico Apollodoro,sebbene anch'esso non presente, di riferirgli il racconto offertogli da Agatone.
Apollodoro allora comincia con il suo racconto..
Erissimaco,terminata la cena,invita tutti i commensali a tenere un elogio di Eros,tessendone le lodi.
Il primo ad intervenire a proposito è Fedro che personifica Eros come il più antico degli dei greci,che incita gli uomini verso la gloria e li porta a provare vergogna per le azioni tetre.
Lo dimostrano i casi di Alcesti che si sacrifica per il marito Admeto e riceve così la grazia di poter rivivere,o il caso di Achille che muore glorioso per l'amico Patroclo e conquista l'immortalità nell'isola dei beati.
Pausania interviene per secondo,per lui esistono due tipi di amore,così come esistono due Afroditi:un'Afrodite celeste,ovvero l'amore spirituale e un'Afrodite Pandemia che corrisponde all'amore volgare.
L'amore celeste trascende quello corporale,spinge l'amante ad amare in maniera spirituale,con nobiltà d'animo.
L'amore volgare invece porta gli individui ad amare la sostanza,cioè il corpo e provoca la perdizione attraverso la soddisfazione dei sensi.
Il terzo ad intervenire è Erissimaco che si trova d'accordo con le idee di Pausania,anche lui infatti distingue due tipi di amore,partendo dal presupposto che tutti hanno un'anima (compresi animali,piante..)e in tutti si manifestano i diversi tipi di amore,che può portare tristezza e disordine o gioia e pace.
Essendo lui medico nel suo discorso vi sono molte nozioni mediche.
Poi prende la parola Aristofane,che era stato colto da un improvviso attacco di singhiozzo.
Narra una storia paradossale:secondo lui nell'antichità gli uomini erano di tre sessi,maschile,femminile e androgino.
Questi esseri viventi convivevano insieme e presentavano questi caratteri,avevano quattro braccia e gambe e avevano due organi riproduttori.
Erano talmente potenti che vollero,per gloria,scalare il cielo per giungere sino agli Dei.
Zeus,temendo la loro potenza,li divise,dall'androgino nacquero maschi e femmine che vagano alla ricerca dell'anima gemella con l'amore eterosessuale,mentre i maschi e le femmine derivati da altri maschi e femmine vagano alla ricerca dell'amore omosessuale.
Agatone fu il quinto ad intervenire e definisce inizialmente Amore per le sue qualità estetiche:Amore è il più bello e beato tra gli Dei,il più gentile e sapiente,con la sua nascita ha generato amore e discordia e ha trasmesso queste sue virtù a tutti.
E' inoltre il più felice degli Dei poiché conserva la virtù della temperanza.
Il sesto a parlare è Socrate che si differenzia subito dagli altri commensali poiché non sostiene i loro discorsi.
Socrate riformula i suoi pensieri su un piano ontologico,Amore non può essere definito con caratteristiche precise ma è necessario domandarsi innanzitutto cosa sia Amore e quale sia la sua vera essenza.
Socrate riporta un discorso di Diotima di Mantinea.
Per lei Eros fu procreato da Penia e Poros,ovvero abbondanza e povertà,durante una festa,hanno generato quindi un individuo che custodisce in sé qualità positive ma anche negative,bellezza e non,bontà e cattiveria,mortalità e immortalità.
Il vero Eros è custodito nell'amante,non in colui che è amato,come pensava lo stesso Socrate,poiché chi ama è completo,trova nell'anima gemella la felicità con cui unirsi e poter ambire a qualità diverse da coloro che aspirano a riprodursi attraverso il corpo.
Eros è il continuo desiderio di possedere ciò che non si ha,ovvero la brama del Bene e dell'immortalità.
Per gli esseri umani l'immortalità si ottiene procreando e generando nuove stirpi,ma la verità sta nell'idea del bello in sé,come forma in cui partecipano tutte le altre cose belle.
Poi segue un itinerario iniziatico dei vari modi per intendere l'Eros:
-la prima fase è l'amore per il corpo
-le realtà sensibili partecipano all'unica idea di bellezza assoluta,ovvero un individuo percepisce che la bellezza racchiusa in un corpo è uguale in tutti gli altri corpi.
-la bellezza dell'anima è superiore a quella del corpo,questo ideale viene trovato anche nelle leggi e nelle istituzioni.
-come ultimo passaggio vi è il distacco tra realtà terrene e sensibili e il bello viene visto come bello in sé,non nasce e non muore e vi partecipano tutte le cose belle.
Per ultimo interviene Alcibiade,che arriva al termine del banchetto,dopo aver bevuto troppo.
Egli decide di tessere le lodi dell'amore in Socrate,paragonandolo ad un essere ibrido,un sileno,cioè una statuetta che vuota che può contenere delle immagini di divinità.
Alcibiade definisce Socrate un incantatore poiché con i suoi saggi discorsi riesce ad ammaliare qualsiasi ascoltatore;lo definisce anche arrogante poiché non si è mai lasciato sedurre da lui ma ha non è mai ceduto in tentazione.
Lo definisce inoltre abile guerriero audace e esprime tutto il suo interesse ad essere sedotto da lui per poter conoscere ed usufruire della sua somma sapienza.
Alla fine fa irruzione una folla di ubriachi che interrompono il banchetto,molti commensali se ne vanno e rimangono solamente Agatone,Aristofane e Socrate che continuano i loro discorsi.
Agatone e Aristofane si addormentano mentre Socrate solo la sera torna a casa a riposare.
Platone in questo dialogo esprime tutto il suo pensiero sull'Eros,soprattutto attraverso Socrate,suo discepolo,riesce ad esprimere le sue varie considerazioni.
Anche per lui Amore nasce da Penia e Poros che hanno generato un individuo di molteplici principi,esso può aspirare alla continua ricerca della verità assoluta(abbondanza) o all'ignoranza perpetua(povertà).
Questo gli provoca un continuo tormento poiché lo divide in due.
L'uomo si trova quindi schiavo di una natura molteplice,a metà tra il mondo sensibile,che lo avvicina alla morte e al non essere e il mondo dell'Iperuranio,dove è custodita la vera natura dell'essere e dell'immortalità.




"
L'Amore è il desiderio di possedere il Bene per sempre."

Anna Parazzoli

Nessun commento:

Posta un commento